Dio non ci lascia soli by Matteo Maria Zuppi

Dio non ci lascia soli by Matteo Maria Zuppi

autore:Matteo Maria Zuppi [Zuppi, Matteo Maria]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2023-10-30T12:00:00+00:00


Ritrovare la voglia di vivere, per davvero

Il nostro mi sembra un mondo scarico di voglia di vivere, anche se cerca di non affrontare la morte e la sofferenza, anche se pensa di non temerli confrontandosi con una “pornografia del dolore” di immagini televisive e digitali dettagliate, ripetute, ossessive, inflazionate. Fino ai video girati sulla scena di un incidente mentre una persona brucia dentro un’automobile, invece di soccorrerla. Magari facendosi la domanda che si fanno in tanti: “Che mi succede se mi fermo, se mi interesso, se mi coinvolgo?”. Invece di porsi quella che sarebbe davvero normale: “Che succede a quella persona se non mi fermo, se non intervengo, se non mi coinvolgo?”. Vale per tutti gli aspetti della vita, anche per il futuro del pianeta. Occorre aiutarci l’un l’altro a non pensare che se è sempre più anonimo il volto di chi provoca la sofferenza di tanti, nelle guerre, nelle disuguaglianze che si allargano, nella creazione di grandi fortune e terribili destini, non vale la pena battersi perché non si sa chi è il “nemico”. Non occorrono nemici per ri-umanizzare il mondo. Occorre farlo anche quando non c’è pericolo e noi non siamo a rischio. È quello, è questo il momento di essere donne e uomini coraggiosi, non per noi stessi ma per gli altri. Quello che deve fare paura non è la morte ma il non-vivere e non-vivere abbastanza per gli altri, perché finiamo per perdere anche la memoria di chi siamo e del perché esistiamo.

Non tutto quello che si vede riassume quello che esiste. È un’ovvietà. Vale per l’aria, che non si vede. Ma di aria si può vivere e si può morire, quando ce n’è poca, se è avvelenata. Se viene riempita con più azoto per provare un nuovo modo di uccidere nel braccio della morte in Alabama.

Gandhi lo sapeva già in un tempo in cui non c’era ancora la dematerializzazione, e usava l’esempio della forza invisibile che tiene insieme gli atomi e il loro movimento: «La forza dell’amore è la stessa forza dell’anima o verità. Abbiamo evidenza del suo operato a ogni istante. L’universo sparirebbe senza l’esistenza di quella forza. A migliaia, a decine di migliaia dipendono dall’opera attiva di questa forza. Qualche litigio, nella vita quotidiana di milioni di famiglie, sparisce prima dell’esercizio di questa forza. Centinaia di nazioni vivono in pace. La storia non può annotare questo fatto» (R.K. Prabhu, U.R. Rao, Filosofia di Gandhi, Jitendra T. Desai Navajivan Mudranalaya, Ahemadabad, India 1945-1996, cap. 15, p. 6, traduzione di G. Laguardia, 2006-2007).

Sono anche io convinto che in un universo globalizzato e spaesato, diviso fino alla lacerazione, il nostro mondo è tenuto ancora insieme in maniera sotterranea dall’amore, che è una forza profonda, nelle viscere della nostra vicenda quotidiana, umile, invisibile, tenace, ma potente, in grado di trattenere come una rete le donne e gli uomini, salvandoli dagli smottamenti della vita.



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